Il botanico triestino Bartolomeo Biasoletto, che accompagnò nel 1838 il re di Sassonia in un’escursione nel Montenegro, descrisse il viaggio con vena quasi letteraria, mescolando la sua sincera simpatia con uno stupore, talvolta comprensibile, di colto occidentale che affronta il mondo poco conosciuto. La sua relazione, pur redatta con tutta la precisione di un naturalista, costituisce un documento non solo di stretta ricerca botanica. Le pagine di questa narrazione odeporica scoprono al lettore italiano un insolito e misterioso paese di montanari e guerrieri, attraverso una prosa letteraria perspicua e insieme suggestiva. La relazione dello scienziato offre materiale per una più precisa ricostruzione della storia montenegrina nell’epoca segnata dalla forte personalità del principe-vescovo e celebre poeta Pietro II Petrovic Njegos.
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La trasmissione della scienza greca e araba nel mondo latino