Questo studio, risalendo i sentieri del dibattito culturale degli anni Sessanta e confrontandosi con le ideologie della crisi del decennio successivo, intende restituire nella sua peculiarità problematica l’appartenenza dell’autore de Il nome della rosa (1980) all’ancora troppo vago orizzonte del postmoderno. Lo sviluppo a vocazione rizomatica degli interessi estetici e letterari, filosofici e scientifici del giovane Eco, può trovare una interpretazione unitaria e un rinnovato valore euristico alla luce del suo rapporto con taluni ipotesti fondanti il pensiero dialettico moderno, tra i quali la filosofia della praxis di Gramsci. L’origine materialistica a radice marxiana-gramsciana della nozione di segno non poteva che condurre a un radicale ripensamento del significato che la dimensione metaletteraria ha poi assunto nelle sue scritture narrative. Come poter coniugare allora la fine della storia e delle contraddizioni con le strategie metanarrative del semiologo? Insomma, di cosa si sostanzia l’ideologia poetica che sostiene le scelte stilistiche e retoriche dell’autore di Lector in fabula (1979)?
Francesca Fistetti
Francesca Fistetti, dottore di ricerca e assegnista in Italianistica, è abilitata per la seconda fascia in Letteratura italiana contemporanea e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Bari. A lei si devono Il giovane Cardarelli. Formazione e percorsi (Lecce 2010) e L’ultimo Piovene o l’utopia della felicità (Imola 2012). Si occupa di teoria della letteratura ed ermeneutica contemporanea. I suoi interessi di ricerca riguardano l’evoluzione delle poetiche e delle forme del romanzo nel secondo Novecento, il dibattito s ul postmoderno e i rapporti tra estetica e teoria della conoscenza
Questioni di autorità fra Medioevo ed Età Moderna
Questions d’auctorialité du Moyen Âge à l’époque moderne
Relations diplomatiques franco-italiennes dans l’Europe de la première modernité
Communication politique et circulation des savoirs
Per saturam
Raccolta di pagine sparse
«Quella materia ond’io son fatto scriba»
Hapax e prime attestazioni della Commedia