Scuola, competenze e capacit-azioni. Nuove sfide didattico-pedagogiche per la professionalità attiva del docente
18,00€
Autore: Daniela Gulisano
Nr. pagine: 192
Formato: 14.00 x 21.00 cm
Anno: 2019
ISBN: 978-88-6760-655-9
Descrizione
Numerosi studi, a livello nazionale ed internazionale, hanno cercato di delineare il nuovo profilo competente e capacitante del docente della scuola del III Millennio, chiamato ad operare in classi sempre più eterogenee e a modulare la professione in una continua relazione tra ciò che avviene all’interno ma anche all’esterno dell’aula. Lungo questa direzione, l’azione didattica non si limita ad un processo di montaggio delle lezioni in senso lineare, sequenziale, ma rappresenta un costrutto dal carattere pedagogico e formativo, che si fonda su un contesto situato. Tale prospettiva impone al docente di passare da un modello di didattica “trasmissiva” del sapere realizzata individualmente nell’isolamento dell’aula, a pratiche professionali di carattere attivo, progettuale, organizzativo e valutativo sempre più laboratoriali e cooperative, orientate ad un profilo etico della professionalità docente, come indicato da Lisbona 2010 a Europa 2020 fino a giungere ad Education 2030. La capacità in azione, a tal fine, viene intepretata come capacità di funzionamento (agency) attraverso la quale si apprende, dalle forme di organizzazione della classe, alle forme di insegnamento/apprendimento collaborativo, ai ruoli dei docenti e studenti analizzati attraverso le nuove metodologie e tecniche didattiche “attive”. Sicché, all’interno di questo lavoro, viene descritta una ricerca empirica di natura esplorativa, realizzata in alcune scuole della Sicilia Orientale, dal titolo “Formare docenti “professionisti” e “attivi”: quali competenze?” in cui l’analisi delle pratiche diventa il fulcro della ricerca didattica, così come dei percorsi formativi dei docenti, garantendo da un lato circolarità tra teoria e pratica e fornendo dall’altro, materiale documentativo capace di “dar corpo” a quello che realmente succede nella scuola. Si tratta di una scuola e una didattica in cui rinveniamo i soggetti-persona in carne e ossa, dove rivivono voci, suoni, corpi, in cui cerchiamo di descrivere e comprendere processi, più che tecniche e prodotti.
ISBN 9788867606559
AUTORE-DANIELA GULISANO
Daniela Gulisano è assegnista di ricerca in pedagogia presso l’Università degli Studi di Catania, membro SIPED, SIRD e SIREF. La sua attività di ricerca è orientata prevalentemente allo studio dei nuovi metodi e tecniche di didattica attiva e laboratoriale, all’approccio alle capabilities, alla pedagogia e didattica del lavoro in relazione alla transizione scuola-lavoro, all’alternanza formativa e alla didattica professionale. È stata visiting researcher à la facultad de Filosofia y Letras, Universidad de Valladolid (Spagna) e presso la Faculté de Psychologie et des Sciences de l’Education, Univesité de Genève (Svizzera). Tra le ultime pubblicazioni, ricordiamo: “Disabilità e integrazione lavorativa: l’alternanza scuola-lavoro come possibile metodologia didattica inclusiva”, in SIPED, Atti di Convegno 2018 (in fase di pubblicazione); “Identità professionale e narrazione. L’analisi del lavoro quale nuova metodologia formativa”, in Formazione e Insegnamento, XVI, 1, 2018; “Una pedagogia e didattica del lavoro per il Mezzogiorno”, in M. Caligiuri (a cura di), Studi di pedagogia per il Mezzogiorno (Roma, 2018); “La dimensione applicativa (Sezione II). Analisi e dimensione pedagogica dei risultati dell’indagine”, in P. Mulè (a cura di), Alternanza formativa e identità professionale dei disabili di Scuola Secondaria di II Grado. Un’indagine esplorativa (Ragusa-Catania, 2018)
COLLANA-QUESTIONI PEDAGOGICHE E FORMATIVE
ISSN: 2420-7977
Direttore: Paolina Mulè
Co-Direttore: Giuseppe Spadafora
Comitato scientifico:
Viviana Burza (Universita della Calabria), Achille Maria Notti (Universita di Salerno), Luigi Pati (Università Cattolica Sacro Cuore di Brescia), Claudio De Luca (Universita della Basilicata), Cristina de la Rosa Cubo (Universita de Valladolid), Domenico Milito (Università della Basilicata), Stefan Norbert (Università di Colonia), Mario Caligiuri (Università della Calabria), Irina Dergachova (The Moscow State University of Psychology and Education), Irina Shilina (The Moscow State University of Psychology and Education), Francesco Mattei (Università di Roma Tre), Antonio Bellingreri (Università di Palermo), Gaetano Bonetta (Università di Chieti-Pescara), Alessio Annino (Università degli Studi di Catania), Rossana Adele Rossi (Università della Calabria), Daniela Gulisano (Università degli Studi di Catania)
Comitato di referaggio:
I volumi di questa collana sono sottoposti a due “blind referees” in forma anonima. Il Comitato dei referee e composto da studiosi di chiara fama italiani e stranieri. I nomi dei revisori di ogni annata vengono resi pubblici nel numero che sarà di volta in volta pubblicato. I responsabili della procedura di referaggio sono i Direttori della collana.
Dal dibattito culturale pedagogico contemporaneo emerge la consapevolezza che la teoria dell’educazione non riesca a chiarire il suo oggetto di indagine in relazione, specialmente, alle scienze umane con la conseguenza inevitabile di un depauperamento del progetto educativo per promuovere la democrazia nel mondo, favorire il pluralismo culturale e lo sviluppo politico ed economico delle società contemporanee. La pedagogia critica dell’emancipazione è il paradigma di riferimento in base al quale si svilupperanno riflessioni sulla complessità e problematicità dei processi formativi, sulla esasperazione soggettivistica dei processi formativi, sulla necessità di riflettere sulla pedagogia come problema dell’integrazione tra possibilità e utopia, sull’educazione alla cittadinanza e alla persona, sull’educazione alla democrazia. In questo senso, le ricerche terranno conto dei dispositivi pedagogici, ossia l’insieme di pratiche istituzionali, organizzative e tecniche che sono in grado di dare una direzione di senso ai gesti, alle condotte, alle opinioni e ai discorsi degli ‘esseri umani’, indipendentemente dalla volontà e dall’intenzionalità di ciascuno, che si situano sia nella scuola che nei diversi contesti educativi. E ciò come possibile risposta alle sfide economiche, etiche e, soprattutto, democratiche che attendono i cultori di questa disciplina nei prossimi decenni.