IL MEDITERRANEO DELLE CULTURE. Educazione, Intercultura, Cittadinanza
23,00€
Codice ISBN: 978-88-6760-626-9
Curatori: Fabrizio Manuel Sirignano, Fabrizio Chello
Nr. Pagine: 272
Anno: 2019
Formato: 17.00 x 24.00 cm
Direttori: Vincenzo Sarracino, Fabrizio Manuel Sirignano
Comitato scientifico internazionale: Luciana Bellatalla (Università degli Studi di Ferrara), Gert Biesta (University of Stirling), Gaetano Bonetta (Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti), Antonella Cagnolati (Università degli Studi di Foggia), Enricomaria Corbi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Antonia Criscenti (Università degli Studi di Catania), José Gómez Galán (Metropolitan University – UMET, Puerto Rico), Giovanni Genovesi (Università degli Studi di Ferrara), Maria Grazia Lombardi (Università di Salerno), Josè Gonzàlez Monteagudo (Università di Siviglia), Tiziana Pironi (Università degli Studi di Bologna), Maria Josè Rebollo Espinosa (Università di Siviglia), Roberto Sani (Università degli Studi di Macerata), Vincenzo Sarracino (Seconda Università degli Studi di Napoli), Fabrizio Manuel Sirignano (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Maria Rosara Strollo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Simonetta Ulivieri (Università degli Studi di Firenze), Paolo Vittoria (Università Federale di Rio de Janeiro).
Descrizione
I CURATORI
Fabrizio Manuel Sirignano è Professore Ordinario di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli, dove è Delegato del Rettore per il Lifelong Learning e Presidente del Corso di laurea in Scienze della formazione primaria. Visiting Professor nelle Università di Alicante, Malaga e Sevilla, è docente presso la Democritus University of Thrace. I suoi interessi di ricerca vertono sul rapporto educazione-politica e sul ruolo della formazione nella società multiculturale. È Direttore scientifico del Centro internazionale di ricerca Francesco Saverio Nitti per il Mediterraneo e Coordinatore scientifico del Premio internazionale Elisa Frauenfelder. Tra le sue pubblicazioni si ricordano: Pedagogia della decrescita. L’educazione sfida la globalizzazione (Milano 2012), Aprendizaje, ciudadanía y participación. Perspectivas desde el sur de Europa (a cura di, in coll.) (Sevilla 2013); La prise de parole e le pedagogie sommerse del Sud Italia (in coll.) (Napoli 2015); Escenarios y perspectivas pedagógicas en el Mediterráneo. Innovación, nuevas tecnologías y emergencias educativas (a cura di, in coll.) (Sevilla 2016); Il Grande Esule di Acquafredda. Francesco Saverio Nitti tra pedagogia, politica e impegno civile (Milano 2017); L’intercultura come emergenza pedagogica (Pisa 2019).
Fabrizio Chello è Ricercatore di Pedagogia generale e sociale presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli. I suoi interessi di ricerca sono relativi, da un lato, all’epistemologia della ricerca pedagogica contemporanea e, da un altro lato, all’analisi dei processi formativi quali processi transazionali che generano apprendimenti non formali e informali essenziali alla configurazione identitaria dei soggetti. Oltre a diversi articoli in riviste nazionali e internazionali e contributi in volume, ha pubblicato ha pubblicato i seguenti volumi: Itinerari di epistemologia pedagogica (in coll.) (Napoli 2011); La formazione come transazione. Epistemologia, teoria e metodologia di una categoria pedagogica (a cura di) (Napoli 2013); Verso un terzo spazio della pedagogia. Riflessioni di epistemologia comprensiva (Lecce-Brescia 2017); Transizioni professionali e transazioni identitarie. Riflessioni pedagogiche sulla tras-formazione dell’insegnamento (a cura di, in coll.) (Pisa 2018).
LA COLLANA - STORIA DELL'EDUCAZIONE. SCUOLA E ISTITUZIONI FORMATIVE
ISSN 2421-1257
Direttori: Vincenzo Sarracino, Fabrizio Manuel Sirignano
Comitato scientifico internazionale: Luciana Bellatalla (Università degli Studi di Ferrara), Gert Biesta (University of Stirling), Gaetano Bonetta (Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti), Antonella Cagnolati (Università degli Studi di Foggia), Enricomaria Corbi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Antonia Criscenti (Università degli Studi di Catania), José Gómez Galán (Metropolitan University – UMET, Puerto Rico), Giovanni Genovesi (Università degli Studi di Ferrara), Maria Grazia Lombardi (Università di Salerno), Josè Gonzàlez Monteagudo (Università di Siviglia), Tiziana Pironi (Università degli Studi di Bologna), Maria Josè Rebollo Espinosa (Università di Siviglia), Roberto Sani (Università degli Studi di Macerata), Vincenzo Sarracino (Seconda Università degli Studi di Napoli), Fabrizio Manuel Sirignano (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Maria Rosara Strollo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Simonetta Ulivieri (Università degli Studi di Firenze), Paolo Vittoria (Università Federale di Rio de Janeiro).
Comitato di redazione: Adriana Aprea, Gabriella Armenise, Elisabetta Grieco, Salvatore Lucchese.
Gli studi storici, a partire dagli anni Sessanta, anche nel nostro Paese, hanno abbandonato il criterio metodologico che privilegiava soprattutto l’interesse parziale e limitato per gli eventi dinastici, civili e politici. Tali eventi raccontavano principalmente una storia di famiglie reali, di parentele dominanti tra altari e troni, e di episodi nazionalistici, di stampo soprattutto governativo (ideologia e potere, si potrebbe dire). Il nuovo approccio, invece, rimanda ad un’indagine di storia sociale che tiene conto di esperienze implicite ed esplicite, di eventi culturali di senso comune quotidiano, di una“common way of life”, direbbe John Dewey, che mette al centro dello scavo storico eventi istituzionali e culturali insieme: un approccio, dunque, più attento ai fenomeni della vita lavorativa, alle esperienze familiari e sociali dei soggetti, a quei gruppi di nuovi protagonisti della storia, finora dimenticati dall’indagine storiografica (bambini, giovani, donne, anziani).
Di qui l’attenzione ad adottare anche strumenti di indagine qualitativa, come le testimonianze dirette, le interviste, i documenti d’archivio, precedentemente trascurati e – per quanto riguarda la storia dell’educazione e della scuola – l’attenzione verso materiali didattici ed amministrativi (le pagelle, i registri, le relazioni didattiche, i piani di lavoro, gli esercizi e le modalità di correzione) spesso trascurati. La presente Collana, riprendendo e attualizzando tale dibattito storiografico, intende apportare un contributo alla storia dell’educazione (scuola e istituzioni educative, formali e non formali) con indagini originali che si ispirino al modello rigoroso della ricerca sociale, ma anche ad un modello di sintesi tra storia sociale, storia civile e storia politica. Una Collana, quindi, questa di Storia dell’educazione, che si preoccupa di ricostruire l’evento partendo da tali nuovi parametri e che, inoltre, si fa più attenta a quelli che sono stati definiti i “silenzi” dell’educazione (eventi, autori, dibattiti), lasciati per troppo tempo rinchiusi negli archivi e negli “stereotipi” di una storia tutta ancora da scrivere.