Mani che aiutano ad apprendere. Gesti, lingue, educazione linguistica
18,00€
Autore: Moira De Iaco
Nr. Pagine: 142
Formato: 14,00 x 21,00 cm
Anno: 2020
ISBN: 978-88-6760-729-7
Descrizione
Questo saggio esamina il ruolo dei gesti nella comunicazione e nell’educazione linguistica. Esso descrive il carattere originario della gestualità nel percorso evolutivo della specie umana e nell’apprendimento linguistico dei bambini e offre un’analisi delle funzioni cognitive e degli aspetti culturali dei gesti mettendo in evidenza la loro capacità socio-cognitiva. I gesti sono, infatti, strumenti in grado di contribuire alla comunicazione completando, disambiguando o addirittura contraddicendo il senso di quel che viene detto a parole. Essi sono capaci di supplire alle parole quando queste non possono essere usate o mancano e possono facilitare l’apprendimento delle lingue nella misura in cui influenzano positivamente processi cognitivi come l’attenzione e la memoria. I gesti, se usati strategicamente dall’insegnante, contribuiscono a creare un clima affettivo-emotivo favorevole all’apprendimento, in quanto rendono più chiari e comprensibili i contenuti didattici presentati in classe.
ISBN: 9788867607297
AUTORE - MOIRA DE IACO
Moira De Iaco ha insegnato Processi cognitivi e apprendimento linguistico presso il Dipartimento LELIA dell’Università di Bari. Le sue pubblicazioni spaziano dalla filosofia del linguaggio alla linguistica cognitiva. Si occupa dello studio dei corpora, del linguaggio figurato e della gestualità in funzione dell’educazione linguistica.
COLLANA - LA STADERA
LA STADERA
Codice collana ISSN 2384-9592
Direttori: Pasquale Guaragnella, Patrizia Mazzotta, Paolo Pintacuda, Renata Cotrone.
Collana di Linguistica, Letteratura e Glottodidattica
I volumi di questa collana sono sottoposti a due “blind referees” in forma anonima
Parole chiave: Letteratura – Italianistica – Critica testuale
La bilancia, metafora del vaglio letterario, gode di antico lignaggio. Nel teatro di Atene era possibile immaginare il Dio Dioniso intento ad allestire una comica ‘pesa’ dei destini poetici di due tragediografi sovrani, Eschilo ed Euripide. Nel suo maturo trattato didattico sulla retorica, il De oratore, Cicerone impiega l’immagine della “stadera popolare”, strumento con cui soppesare gli argomenti adeguati al gusto di un pubblico variegato.
L’oratore opponeva tra loro la stadera e il più raffinato saggiatore dell’orafo. Molti secoli più tardi, Galilei, nella polemica con un filosofo gesuita, avrebbe manifestato la propria opzione per la più esatta bilancetta. Oggi, il titolo di questa collana intende segnalare la volontà di un incontro tra ricerca scientifica e seria divulgazione, tra indagine critica e “onorevole arte del leggere”, riproponendo documenti e testimonianze letterarie, studi, saggi brevi, strumenti didattici.