Anno: 2013
Pagine: 202
Formato: 17x24cm
ISBN: 9788867601073
€ 23,00
La tensione verso una meta, l’ansia di un risultato possono rendere l’esistenza una corsa affannosa e lineare, più che un percorso articolato e discontinuo. E la persona perde così la ricchezza dei particolari presenti per via. Al crescere della complessità e dell’incertezza, aumenta anche il desiderio del controllo e della programmazione e la riflessione pedagogica, distaccandosi dalla vita, per sua natura imprevedibile ed erratica, rischia di offrire soltanto una serie di percorsi prefissati.
A partire da un’analisi del profilo dell’homo viator e delle diverse modalità di essere-in-cammino, il volume rintraccia le condizioni perché l’erranza possa dirsi educativa e offre al lettore chiavi di lettura profonde ed attuali per rivedere le proprie esperienze, tenendo assieme, come parti complementari e contigue, luce ed ombra, errore e cambiamento, rigore e creatività.La legittimità di sbagliare, il valore dell’attraversamento, l’esigenza di partire e lasciar andare, l’importanza della compagnia, la fecondità dell’imprevisto sono alcuni dei temi esplorati ed avvalorati dalla dimensione della wanderung che si pone, al contempo, come metafora esistenziale e metodo formativo.
Educatori, psicologi, operatori sociali, insegnanti e genitori potranno trovare in queste pagine sollecitazioni e spunti per rileggere il proprio lavoro di cura e la propria azione educativa, riconoscendosi essi stessi in itinere. Chiunque, quindi, si sente viandante, in ricerca del senso della propria esistenza, può intraprendere questa erranza, per partire o rinvigorire i propri passi o anche trovare il coraggio di darne conclusione.
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