Descrizione
Testo di notevole spessore concettuale, Il maggior mostro del mondo rientra tra le opere tragiche di Calderón. All’inizio si espone una doppia profezia, terribile, che riguarda il Tetrarca e sua moglie Mariene.
Lo svolgimento dell’opera sarà centrato sul modo in cui i personaggi si muovono verso l’ineluttabile finale. L’azione si svolge tra Gerusalemme e Giaffa, sullo sfondo dell’affrontamento tra Ottaviano Augusto da una parte e Marc’Antonio e Cleopatra dall’altra. Il Tetrarca di Gerusalemme cerca di sfruttare la situazione a proprio vantaggio, nel tentativo di applicare il detto «tra due litiganti il terzo gode»: vuol incoronarsi imperatore a Roma. Non lo fa per ambizione, ma per placare ogni possibile fonte di gelosia: lui imperatore, sua moglie Mariene non potrebbe pretendere null’altro e lui dormirebbe sonni tranquilli. Il progetto fallisce e, grazie a elementi squisitamente teatrali (il biglietto, il ritratto, il pugnale), la trama si va complicando e incupendo, per arrivare al finale in cui si compie il vaticinio rivelato all’inizio. La traduzione tenta di riflettere, in versi, lo splendido stile evocativo di Calderón.
ISBN: 9788867606498
AUTORE-PEDRO CALDERÓN DE LA BARCA
PEDRO CALDERÓN DE LA BARCA
(Madrid, 1600-1681)
Uno dei maggiori drammaturghi spagnoli, formatosi nel periodo di maggior splendore e vitalità della Comedia nueva, il genere teatrale diffuso in particolare dal prolifico Lope de Vega. Calderón, anche grazie alle innovazioni sceniche provenienti dall’Italia,
sviluppò un tipo di testo teatrale di grande impatto, sia dal punto di vista spettacolare, sia per la profondità dei contenuti. Calderón fu molto apprezzato dai contemporanei che lo considerarono senza dubbio il successore di Lope. Fu a lungo drammaturgo di corte e collaborò con gli scenografi Baccio Dal Bianco e Cosimo Lotti. Proprio per i progressi della tecnica teatrale dei decenni centrali del Seicento, poté concentrarsi sui contenuti profondi e filosofici dei propri testi e proporre opere
di grande significato morale, in grado di soddisfare anche un pubblico raffinato e colto.
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COLLANA-LA QUINTA DEL SORDO
ISSN 2284-2772
Direttore: Diego Símini
La Quinta del Sordo era il nome della casa in cui Francisco Goya dipinse le formidabili Pinturas negras. Per molti anni gli affreschi non furono accessibili, e la Quinta del Sordo diventò un mito per gli amanti dell’arte. Negli ultimi decenni del XIX secolo, i dipinti furono trasferiti su tela e donati al museo del Prado. La collana si propone di svelare al pubblico italiano testi poco noti di autori spagnoli e ispanoamericani.