Sinossi

La competenza – nella sua essenza – è la capacità di un soggetto di combinare potenzialità (da qui la dimensione della plasticità/evolutività), partendo dalle risorse cognitive, emozionali e valoriali a disposizione (saperi, saper essere, saper fare, saper sentire) per realizzare non solo performance controllabili, ma anche intenzionalità verso lo sviluppo di obiettivi che possono essere propri e della propria organizzazione. Si tratta, in altri termini, della «capacità di mobilitare progettualità» in azioni concrete, rilevabili ed osservabili (cioè «saperi in azione»). Nel decreto del gennaio 2013, la competenza è rappresentata come «comprovata capacità di utilizzare – in situazioni di lavoro, di studio e nello sviluppo professionale e personale – un insieme strutturato di conoscenze e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale ed informale» . Sul tema “competenza” si dispone attualmente sia in ambito pedagogico che psicologico di una letteratura molto ampia ed articolata. Ma allo stato attuale occorre fare i conti con i dispositivi ECVET ed EQF ed, al di là degli approcci teorici classici, coniugare la rappresentazione concettuale condivisa nei documenti europei con prospettive di sperimentazione e ricerca. Il sesto numero dei quaderni raccoglie gli Atti del Primo Seminario del Gruppo sulle Competenze – istituito all’interno della SIPED “Società Italiana di Pedagogia” – tenutosi nel maggio scorso presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata con il contributo di studiosi di diverse discipline.