Ma nella coscienza esiste pure un altro elemento, o, se così vi pare, esiste un altro tipo di coscienza, che possediamo tutti, in grado debole o forte. Essa è la coscienza intrinseca. E si fonda sulla percezione inconscia e preconscia della nostra natura, del nostro destino, della nostra capacità, della nostra 'vocazione' nella vita. Esige senza tregua la veracità rispetto alla nostra natura intima, pretende che non si neghi per debolezza, o per profitto, o per qualsiasi altra ragione. Chi tradisce il proprio talento, il pittore nato che si mette a vendere calze, l'uomo intelligente che vive una vita sciocca, chi vede la verità e non apre bocca, il vigliacco che rinuncia alla propria dignità, tutte queste persone percepiscono profondamente di aver fatto torto a se stesse e pertanto si disprezzano. Da questa autopunizione non può derivare altro che la nevrosi.
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