

Articolo estratto da Per Leggere 34/2018
Il saggio prende le mosse dalla consapevolezza del legame inestricabile che sussiste, nell’opera di Massimo Bontempelli, tra i prodotti letterari – raccolte di poesie, romanzi, racconti – e la riflessione teorica svolta dall’autore soprattutto sulle colonne della rivista «900» (1927-1929) e nella summa dottrinaria costituita da L’avventura novecentista (1938). A partire dalla teorizzazione bontempelliana del realismo magico, si propone una lettura del romanzo Il figlio di due madri (1929) come immagine trasparente della nuova poetica elaborata dall’autore alla fine degli anni Venti del Novecento, dopo aver sperimentato, nel corso del decennio precedente, numerose posizioni letterarie che si erano rivelate insoddisfacenti, da quella futurista a quella metafisica.