I servizi extrascolastici e di doposcuola, nella loro doppia accezione, si sono nel tempo progressivamente modificati ed arricchiti, assumendo caratteri diversi rispetto al passato ed assorbendo al loro interno una serie di attività differenti che vanno dall’assistenza allo studio allo svolgimento dei compiti fino a contemplare proposte di vario genere (ludiche, espressive, sportive ecc.), realizzate in ambienti volti a stimolare sia forme di aggregazioni positive tra bambini e ragazzi delle scuole primarie e medie sia azioni di sostegno a favore delle famiglie nella gestione dei diversi impegni e carichi lavorativi. L’idea prevalente è quella di intenderli come luoghi capaci di ampliare gli spazi di socializzazione e di acquisizione con interventi diretti a promuovere il recupero di eventuali difficoltà incontrate da bambini e ragazzi o l’esecuzione di specifici compiti scolastici, attraverso azioni mirate e in linea con quelle condotte dagli insegnanti. La possibilità di rendere l’esperienza scolastica maggiormente significativa ed interessante rafforzandola dall’esterno, soprattutto con proposte culturali indirizzate a quegli studenti che presentano maggiori problemi di acquisizione o che sono scarsamente motivati verso gli apprendimenti scolastici, viene alimentata dalla necessità di creare una connessione tra sostegno interno ed esterno alla scuola. Questo anche per il fatto che da più parti si è oggi sempre più interessati alla questione della responsabilità dell’istruzione e del valore che questa assume in rapporto all’extrascuola ed a tutta quella serie di attività che possono concorrere ad irrobustire e consolidare, direttamente o indirettamente, il corredo di competenze alfabetiche che si compie all’interno del processo di democratizzazione culturale che persegue la piena scolarizzazione. Ciò coinvolge molteplici aspetti e dimensioni, pur se sostanzialmente dipendenti dalle caratteristiche e dalla qualità degli interventi, oltre che dalle opportunità che i servizi offerti sono in grado di fornire agli studenti sul piano delle abilità strumentali e strategiche di base e dell’ampliamento dei “cataloghi” dell’esperienza, ma di cui occorre comprendere l’effettiva ricaduta e tentare di stabilire relazioni di causa ed effetto tra proposte attivate ed elaborate e risultati ottenuti, direzione intrapresa dallo studio condotto negli Stati Uniti dal National Center for Research on Evaluation, Standards, & Student Testing (CRESST) e da quello realizzato in Italia su Finanziamento del Fondo Sociale Europeo, che tentano di descrivere un percorso che connette gli elementi della valutazione e le difficoltà che ad essa soggiacciono in questo ambito al fine di mettere in luce alcuni parametri e indicatori da impiegare nelle specifiche realtà in modo che si possa perseguire la strada della definizione di standard di elevata qualità.
Antonella Nuzzaci
Antonella Nuzzaci è professore associato di Pedagogia sperimentale presso il Dipartimento di Scienze Umane dell’Università degli Studi dell’Aquila, dove è Presidente del Corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria
Antonella Nuzzaci is Associate Professor of Experimental Pedagogy at the Department of Human Studies at the University of L’Aquila, where she is Dean of the Didactic Area Council in Education and Social Work. She deals with problems of educational experimentalism in the field of evaluation and self-evaluation processes of the higher education system; methodological, reflective and digital skills in teacher training; relationships between new alphabetic forms (multiliteracies) and profiles of school population in the direction of a possible strengthening of the latter through the use of tangible and intangible cultural assets. She is the author of numerous national and international publications including Linguistic Policies and Issues in teachers’ training (with Francesco Avolio and Lucilla Spetia, Lecce-Brescia, 2019)

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Citizenship, Education, Rights: designing democratic and participatory spaces The #ShareEU Project

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