Il volume tenta di far dialogare ermeneutica ed analisi politica attraverso una serie di saggi volti, per un verso, a discutere la pretesa ottocentesca e primo-novecentesca della riflessione politica di accreditarsi come una scienza oggettiva dei fatti umani e, per l’altro, a trattare alcune significative pagine della storia del pensiero politico moderno e contemporaneo dedicate al tema della sovranità ed alle forme del suo esercizio. Sul primo versante, sottolineando la dimensione interpretativa della riflessione politica, si sono discussi i principali paradigmi della ‘scienza politica’ novecentesca, sottolineandone le spesso illusorie pretese di predittività e di apodittica oggettività. Su un secondo piano d’indagine, attraverso l’individuazione di un filo rosso che va da Locke e Leibniz a Weber e Curcio, si è conferito particolare risalto a tali esperienze di pensiero, capaci di elaborare originali riflessioni filosofico-politiche sul modo in cui le forme del potere possono garantire il progresso ed il benessere delle comunità umane, in quanto fondate sull’esercizio della razionalità e sulla disponibilità ad interpretare le aspirazioni e le progettualità dei popoli, senza dimenticare le ragioni della storia ed i tanti linguaggi attraverso cui le esperienze umane si rappresentano.
Pensare la storia, Dio, l'apocalisse alla luce della del destino di un popolo
Le paradossali suggestioni del messianesimo romantico polacco
Giuseppe Rensi
Scetticismo e religiosità nel Novecento italiano