Sinossi

È possibile accelerare i cambiamenti neurologici alla base dell’apprendimento attraverso l’insegnamento? Incoraggiare lo sviluppo in un’area cerebrale ha un effetto positivo sullo sviluppo dell’intero cervello? È possibile che il cervello si riorganizzi in modo che certe abilità insegnate prendano il sopravvento a discapito di altre? Quali sono le implicazioni dei periodi sensibili dello sviluppo cerebrale per un curriculum d’apprendimento basato sull’età? Offrire un ambiente scolastico ed extrascolastico particolarmente stimolante è utile o dannoso? Quali sono i limiti della plasticità cerebrale? Esistono davvero dei periodi critici per l’apprendimento nella prima infanzia? Può essere troppo tardi per imparare? Perché disapprendere è così difficile? Come possiamo correggere in maniera efficace cattive abitudini, scarse capacità, convinzioni erronee? Come fare a salvaguardare i talenti e ad alimentare le intelligenze? Cosa si sviluppa prima che l’istruzione abbia inizio? Come fa l’esercizio ad incrementare apprendimento e funzionamento cerebrale? Quali sono i limiti del cervello umano?

MENTE, CERVELLO ED EDUCAZIONE. Neuroscienze e pedagogia in dialogo cerca di rispondere alle eterne domande con le quali gli insegnanti si confrontano ogni giorno in classe, mostrando come i tempi siano maturi per creare un sodalizio tra neuroscienze cognitive ed educazione.

L’autrice getta uno sguardo discreto sui nuovi orizzonti dell’impresa educativa, attraverso l’esplorazione del pensiero pedagogico di illustri referenti ante-litteram e delle proposte programmatiche dei fondatori consapevoli della pedagogia neurocognitiva.