

La fiducia illuminista nella ragione avviò il processo di democratizzazione della società moderna, ma consegnò al futuro un'immagine semplicistica del mondo: l'idea che, con la critica del potere e del diritto, quella recente invenzione chiamata opinione pubblica sarebbe stata in grado anche di prendere il potere e di realizzare un continuo progresso. È evidente che questa idea si è ormai consumata su se stessa. Diversamente da quanto si dice, tutto questo non significa che il progetto illuminista sia fallito: esso si è pienamente realizzato, perché il pensiero moderno ha saputo occultare i suoi paradossi. Attraverso una riflessione delle analisi spregiudicate di Niklas Luhmann, Michel Foucault ed Elias Canetti, si mettono in evidenza le tecniche che hanno consentito quella pratica dell'occultamento e si riesce a vedere come, sulle ceneri del pensiero tradizionale, emerge una cartografia realistica e sconvolgente del potere moderno e della funzione del diritto: una cartografia sulla quale è possibile leggere anche la convergenza dei differenti sentieri narrativi di questi autori nel disvelamento del paradosso costitutivo della democrazia moderna.

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