Le sensazioni divengono manifestazioni di qualcosa quando acquistano un carattere intenzionale e sono inserite in una struttura di rimandi che sono dapprima temporali e poi associativi e cinestetici. Grazie alla riduzione fenomenologica si è in grado di dar luogo ad una serie di analisi costitutive, della cosa e dello spazio, avviando così la fondazione della ragione oggettiva: questa si mostra nei nessi dell’esperienza che non è un caos sensoriale, bensì una struttura governata da regole che possono essere portate alla luce. Seguendo le lezioni di Husserl sulla cosa e sullo spazio si comprenderà quanto poco attraente e plausibile sia quella tesi secondo cui il reale può essere dedotto logicamente dalla soggettività e quanto invece molto più convincente sia l’idea che, se ci si attiene solo a ciò che appare, si può rendere conto, mediante un’analisi fenomenologico-trascendentale, della ragionevolezza della nostra credenza nella realtà.
Guerra fredda in Medio Oriente 1953-1967
La stampa italiana e internazionale
In appendice articoli di N. Bobbio, P. Calamandrei, A. Capitini, J.P. Sartre
Filosofia come meditazione e come fondazione in Descartes e in Husserl
Strutture dell’io e soggetto a partire dalle Meditazioni Cartesiane
Modernità colonialismo e libertà
Hegel nel mondo arabo
Etica della persona e diritti umani
La prospettiva del personalismo polacco
L'alibi meridionale
Sul Risorgimento e altri scritti
Nazione, Stato e società civile
La filosofia e l'Unità d'Italia
Terra e mare
Riflessioni di geopolitica e geo-diritto a partire da Carl Schmitt