Sinossi

Vincenzo Cardarelli, una delle più complesse personalità letterarie nel nostro Novecento, ha conosciuto alterne fortune: una vicenda contraddittoria da ricondurre all’etichetta di ‘neoclassico’ che lo ha accompagnato fin dai tempi dell’avventura rondesca. Il presente volume mira a un più persuasivo riavvicinamento del poeta di Tarquinia all’area vociana e alla temperie sperimentale primonovecentesca, e tenta di re-interrogarne la fitta trama di propositi ideali rivenienti da una dispersiva e scomposta formazione intellettuale e letteraria. Attraverso un vaglio delle prime ‘scritture’ di Cardarelli, si è vista affiorare la costitutiva contraddittorietà di ‘voci’ e spinte centrifughe che ne abitano il peculiare moralismo autobiografico, aggiungendo ai nomi e ai percorsi già indicati dalla tradizione il fecondo incontro tra l’equazione di logica, etica e psicologia, sancita nelle pagine di Sesso e Carattere di Otto Weininger, e la meditazione filosofico-morale di Giovanni Amendola. Si è reso in tal modo possibile configurare entro una diversa angolatura interpretativa la decennale polemica antifemminile, che attraversa gran parte della produzione cardarelliana, al fine di ricondurne tale aspetto entro il più generale discorso sull’arte, sullo stile e sulla verità.

Autore

Francesca Fistetti
Francesca Fistetti, dottore di ricerca e assegnista in Italianistica, è abilitata per la seconda fascia in Letteratura italiana contemporanea e docente a contratto presso l’Università degli Studi di Bari. A lei si devono Il giovane Cardarelli. Formazione e percorsi (Lecce 2010) e L’ultimo Piovene o l’utopia della felicità (Imola 2012). Si occupa di teoria della letteratura ed ermeneutica contemporanea. I suoi interessi di ricerca riguardano l’evoluzione delle poetiche e delle forme del romanzo nel secondo Novecento, il dibattito s ul postmoderno e i rapporti tra estetica e teoria della conoscenza