

Questo libro è dedicato al tema della persona. Alcuni grandi problemi della filosofia morale, quali la libertà, i valori, la singolarità personale, sono indagati secondo un’idea dell’etica che richiede una fondazione ontologica. L’autore prende le mosse da alcune difficoltà interne alla nozione di soggettività, e ricostruisce l’itinerario concettuale con il quale Nicolai Hartmann ha attraversato il movimento fenomenologico, per poi emanciparsene, preferendo un approccio ontologico. Sul piano del pensiero morale, questa impostazione respinge l’idea di una filosofia pratica in grado di fornire precetti o disposizioni, l’etica è «un Sehen, un vedere, un contemplare il cosmo dei valori». Il pensiero di Hartmann viene ridefinito attraverso i rapporti filosofici con alcuni grandi pensatori della tradizione, come Aristotele, Kant, Hegel, Husserl, Scheler, Lukács. Questioni complesse, quali il riduzionismo, la modalità, il dovere, indicano un quadro filosofico intricato, che trova nella descrizione della vita storica e sociale il punto più alto di difficoltà. Personalità vuol dire individualità, ma al tempo stesso comunanza e condivisione: «l’esser uomo dell’uomo – scrive Hartmann – non è cosa del singolo».
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