

Il problema politico è fondamentale nel pensiero di Ugo Spirito (1896-1979) che è particolarmente conosciuto per la sua teorizzazione, negli anni del fascismo, del corporativismo, sì da divenire il più significativo esponente del cosiddetto “fascismo di sinistra”. Nel secondo Novecento, la sua riflessione sul comunismo e sulla democrazia presenta apporti tuttora decisivi in quanto originali e lontani da ogni vulgata. In realtà, in Spirito, alla luce della sua iniziale adesione all’attualismo, il problema politico è affrontato alla luce dell’esigenza del primato dell’etica. In questo senso, il volume è soprattutto il ripensamento della rivendicazione etica di una politica finalmente libera dalle pressioni dell’economico. Problematica di grande attualità, che conduce Spirito già negli anni Sessanta del secolo scorso, a cogliere il senso sia del processo di globalizzazione sia quello, ad esso intrinseco, di postmoderno. Sotto tale profilo, il discorso su Spirito è anche un modo di prendere posizione sui grandi temi del presente.