

La figura di Simone Weil, originale pensatrice e interprete acutissima del suo tempo, travalica le mode filosofiche passeggere e le tendenze culturali effimere e si impone come una delle personalità più intense e interessanti del secolo scorso. Ella ha, nel corso della sua breve vita, rielaborato in forme inedite la propria approfondita formazione filosofica attraverso una relazione ininterrotta con la storia e la politica, divenute oggetto non solo di instancabile riflessione, ma anche di scelte radicali in cui la filosofia è venuta traducendosi in modalità dell’esistenza. In tal senso, la sua è stata una vera e propria “vita filosofica”, poiché ogni esperienza teoretica, culturale o intellettuale proveniva da vicende deliberatamente sperimentate e appassionatamente vissute. Questo inestricabile intreccio tra filosofia ed esistenza, insieme alla raffinatezza delle sue analisi teoretiche, alla inusuale capacità di attenzione e penetrazione interpretativa, all’intransigenza etica nei confronti di se stessa, alla ricerca spasmodica di “assoluto” hanno fatto di Simone Weil una testimone fondamentale di un tempo tragico dell’umanità che non smette di interrogarci.

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