Domenico Di Iasio

La globalizzazione e il suo limite

Lezioni manfredoniane

Mario Signore

Collana: Humanities
Anno: 2009
Pagine: 190
Formato: 14,5x21cm
ISBN: 9788882326579

€ 15,00
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Sinossi

La globalizzazione ci sovrasta e governa, è coinvolgente e fascinosa. Per la prima volta l’umanità intera ha la possibilità di circolare liberamente dappertutto e far circolare le merci, può comunicare via Internet con chiunque indipendentemente dallo spazio, che sembra ormai superato, compresso, e dal tempo, perché gli intervalli tra l’invio e la ricezione di un messaggio sono scomparsi. Fa la sua comparsa il tempo reale che diventa parametro della nuova comunicazione. E tante altre invenzioni seducenti: il navigatore satellitare che ci guida automaticamente in qualsiasi punto del pianeta grazie alle intercettazioni dallo spazio, la televisione che sempre più mostra il suo vero volto di finestra sul mondo, i vari progressi delle scienze, in particolare la medicina che, in qualche modo, alimenta l’illusione dell’eterna giovinezza e della superabilità delle malattie, di ogni difficoltà dell’organismo a procedere. Le imprese – che per la prima volta nella loro storia hanno la possibilità di godere della liberalizzazione degli scambi, degli investimenti e dei flussi di capitali – si delocalizzano e installano i propri impianti in qualsiasi altro punto del pianeta, se vi trovano una possibilità di abbattimento dei costi complessivi di produzione. Uomini e donne appaiono inebriati da queste nuove possibilità che danno la percezione di vivere in una dimensione sovrumana. Sembra che tutto si possa fare e che tutto sia consentito. Sfuma la dimensione esistenziale del limite. In realtà ci sembra che proprio la percezione dell’illimite sia il limite principale della globalizzazione, limite che la rende vulnerabile in ogni suo lato configurandola come modello insostenibile di progresso e di sviluppo, di civiltà.