

Sottrarre il nesso tra moderno e postmoderno alla discontinuità introdottavi dall'irruzione dell'essere come linguaggio e dalla diffusione dei paradigmi discorsivi ed ermeneutici. Questo il fine della raccolta di saggi presentata in questo volume. Argomentando contro l'onnipotenza del linguaggio, il volume si priva a restituire quel rapporto a un'ipotesi diversa, che è di continuità e di approfondimento dell'orizzonte più classico del moderno da un lato e, insieme, di accoglimento delle evidenze più innegabili e immateriali della postmodernità. Così in queste pagine un marxismo del "Capitale" e delle sue astrazioni, depurato dalle arretratezze più ingenue e indifendibilio del pensiero di Mrx, un'antropologia fortemente ispirata alla psicoanalisi e, infine, motivi e sollecitazioni tratte dall'etica del riconoscimento tentano di comporre una visione materialistica del nostro presente con tratti di una possibile filosofia poòlitica dell'avvenire.

Mito e critica delle forme
La giovinezza di Hegel 1770-1803

Freud e il linguaggio
Dalla neurologia alla psicoanalisi

Su Maurice Blanchot
Mondo e spazio letterario

Traduzione e ideologia
Una discussione con Lucien Sève

Umanesimo della cura
Creatività e sentieri per il futuro

Globalizzazione e movimenti sociali
Il manifesto convivialista in Brasile

Fuori prezzo
Lyotard oltre il postmoderno

Hannah Arendt e Primo Levi
Narrazione e pensiero