
Anno: 2023
Pagine: 210
Formato: 14x21cm
ISBN: 9788867609895
€ 22,00
La letteratura per l’infanzia come possibilità di attraversare boschi oscuri per arrivare a svelare mondi sconfinati di bellezza. La letteratura per l’infanzia come spazio di incontro, come tempo in cui l’ordinarietà e la straordinarietà possono intrecciarsi. Estendere questa idea alla letteratura per l’infanzia, ed in particolare alla letteratura per l’infanzia che racconta la disabilità, significa riconoscerle il ruolo e la possibilità permetterci di incontrare i bambini e le bambine nel loro essere “davvero ‘solamente’ e meravigliosamente bambine e bambine” (Sannipoli, 2022). Il volume affronta il tema della rappresentazione della disabilità nella letteratura per l’infanzia come spazio per l’incontro, per la conoscenza, per il racconto di sé. La letteratura per l’infanzia che si offre come compendio di una “grammatica della cura” che supera lo sguardo pietoso, la narrazione miope o peggio ancora il nascondimento o la negazione, promuovere un’autentica educazione integrale. Il testo offre anche ad educatori, insegnanti, bibliotecari, genitori pagine e proposte per ripensare le loro posture inclusive, accettando la sfida di abitare la soglia. Abitare la soglia vuol dire assumere la postura di chi si rende disponibile all’incontro con l’altro, ma con quel reverenziale rispetto che la persona umana merita. Abitare la soglia vuol dire accostarsi con attenzione e accogliere quello che l’altro vuole rivelarci. Abitare la soglia è anche accettare il rischio di guardare anche realtà scomode o completamente sconosciute con il desiderio di comprendere, accettare e non giudicare.
Maria Filomia
Maria Filomia, Phd in Scienze Umane e della Formazione, già assegnista di ricerca, è docente di Letteratura per l'infanzia presso l'Università degli studi di Perugia. I suoi interessi di studio sono rivolti alla letteratura per l'infanzia, alla storia delle istituzioni educative e ai diversi linguaggi narrativi. Si occupa del Sistema Integrato zerosei sia come studiosa che come coordinatrice pedagogica di rete.
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