

Questo saggio esamina il ruolo dei gesti nella comunicazione e nell’educazione linguistica. Esso descrive il carattere originario della gestualità nel percorso evolutivo della specie umana e nell’apprendimento linguistico dei bambini e offre un’analisi delle funzioni cognitive e degli aspetti culturali dei gesti mettendo in evidenza la loro capacità socio-cognitiva. I gesti sono, infatti, strumenti in grado di contribuire alla comunicazione completando, disambiguando o addirittura contraddicendo il senso di quel che viene detto a parole. Essi sono capaci di supplire alle parole quando queste non possono essere usate o mancano e possono facilitare l’apprendimento delle lingue nella misura in cui influenzano positivamente processi cognitivi come l’attenzione e la memoria. I gesti, se usati strategicamente dall’insegnante, contribuiscono a creare un clima affettivo-emotivo favorevole all’apprendimento, in quanto rendono più chiari e comprensibili i contenuti didattici presentati in classe.

Insegnamento e formazione all'insegnamento
Appunti (e "spunti") di didattica dell'italiano

Intorno ai canzonieri
Versioni antiche e moderne

Ludovico di Breme
La forma, il tempo l'utopia

Brignetti
Il mare ed oltre

Gli anziani e le lingue straniere
Educazione linguistica per la terza età

Contro giganti e altri mulini
Le traduzioni del "Don Quijote"

«Gloria… quella dovutami!»
Sulle traduzioni italiane della poesia di Manuel Machado (Copia)

I luoghi del tradurre nel medioevo
La trasmissione della scienza greca e araba nel mondo latino