

La scoperta e il rapporto con l’alterità attraversano la letteratura dal mondo antico alla contemporaneità, mostrando di volta in volta le reazioni, lo stupore, l’accettazione e più spesso il rifiuto di chi – nemici, nuovi popoli, stranieri, tipologie umane – non rientra nella categoria del «noi». Se l’antropologia studia i modi e le forme degli uomini che vivono in società, è la letteratura che li formalizza e colora attraverso narrazioni e personaggi che incarnano il senso comune e ciò che lo contraddice. Dal mondo antico al Novecento numerose sono le declinazioni letterarie e le implicazioni dell’alterità, sempre legata a un forte sentimento di identità. Guerre, pellegrinaggi, scoperte geografiche, trasformazioni sociali e culturali sono stati lo strumento, anche inconsapevole, per rapportarsi agli altri, giudicarli, accettarli o respingerli, mentre gli usi, i costumi, le lingue, l’aspetto fisico sono stati oggetto di stupore e di descrizione. Ma anche l’alterità all’interno della società di origine è stata oggetto di giudizio, e più spesso di rifiuto o di condanna, in ambito sociale, morale, politico, provocando un disagio che il ‘diverso’ vive e introietta. Dalle pagine delle relazioni di viaggi e soprattutto dai romanzi prende vita nel tempo una serie di comportamenti e di giudizi, che rivelano la complessità dei rapporti umani e della relazione/contrapposizione tra «noi» e gli «altri».

L'utopia del bello
Discussioni e polemiche classico-romantiche

L'arme pietose
Studio sulla Gerusalemme Liberata

Il diritto e il rovescio
La gravità della legge e la sostenibile leggerezza delle arti

Tra angeli e dei
La parabola del sacro e dell'amore nella poesia barocca napoletana

Eroi comici
Saggi su un genere seicentesco