

La privacy, sotto il profilo semantico, è un’idea che, a partire dalla fine del XIX secolo, ha assunto significati diversi nel corso del tempo. Il concetto si è via via arricchito di nuovi contenuti ed ha acquisito un senso profondamente diverso rispetto a quello elaborato inizialmente: “il diritto ad essere lasciato solo” diventerà, soprattutto a partire dalla seconda metà del XX secolo, “diritto al controllo delle informazioni che riguardano l’individuo”. Muovendo da tali considerazioni, gli Autori hanno analizzato la nuova disciplina del diritto alla privacy, alla luce dell'approvazione, dopo un lungo iter legislativo, del Regolamento UE n. 2016/679 concernente “La tutela delle persone fisiche con riguardo al trattamento di dati personali e la libera circolazione di tali dati”. Il Regolamento segna una tappa importante per l'implementazione di quella che è stata definita “Privacy 2.0”: una nuova dimensione che abbraccia contesti di assoluta attualità come Big Data, IOT (“Internet delle cose”), continuità operativa dei sistemi. Tali novità comportano necessariamente la previsione di un maggiore livello di tutela dei dati personali e, dunque, di nuovi diritti per gli interessati, con corrispondenti nuovi adempimenti per i titolari del trattamento. Ebbene, su questi argomenti gli Autori hanno inteso tracciare un primo bilancio, in attesa di osservare l'impatto che avrà la nuova disciplina sul piano applicativo.

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