
L’io aperto
Semiotica del soggetto e delle sue metamorfosi
Collana: Il Segno e i suoi Maestri
Anno: 2017
Pagine: 292
Formato: 10x17cm
ISBN: 9788867604821
€ 22,00
L’io aperto, del semiotico americano Charles Morris, fu pubblicato nel 1948, vale a dire dopo Signs, Language and Behavior (1946), tradotto in italiano nel 1949 da Silvio Ceccato con il titolo Segni, linguaggio e comportamento, e dopo Foundations of the Theory of Signs (1938), tradotto in italiano da Ferruccio Rossi-Landi nel 1954 con il titolo Lineamenti di una teoria dei segni. All’epoca l’umanità aveva appena attraversato la seconda guerra mondiale (la prima era di poco precedente), e sperimentato lo shock della possibilità tecnica della distruzione totale con l’inaugurazione dell’era atomica. Ma con la fine della “guerra calda” iniziò la “guerra fredda” che continuò a generare tensione, paura e violenza nel mondo rafforzando ancora una volta le “società chiuse” fatte da “io chiusi”, e perciò perpetuando un mondo costruito sulle separazioni e sulle barriere. Nella sua introduzione, Susan Petrilli presenta questo libro con il titolo di “Precognizioni dei rischi attuali dell’Occidente”.
Saggi di critica del linguaggio
Percorsi di semiotica generale
L'iposema
Una vita di riflessione filosofica e politica
Scienza dei segni ed eccedenza letteraria