

«OGNI UOMO CHE MUORE È UNA BIBLIOTECA CHE S’INCENDIA». Resomi conto d’aver vissuto inimmaginabili meraviglie di grazia, ho avvertito il bisogno di evitare l’inevitabile incendio sempre più prossimo affidando a un file, perché li memorizzasse, i doni che non ritenevo giusto chiudere a chiave nel segreto del mio scrigno, aspettando che venissero distrutti dall’approssimarsi della mia rinascita nell’eterno. Avendo già sperimentato la bellezza del raccontare, ho ritenuto di testimoniare ancora una volta che tanto dono di grazia è germogliato dal mio cuore bambino. Nella prima parte di questo libro, racconto la mia storia fin dalla nascita come per un check-up al mio cuore che, nonostante gli anni, continua a mantenersi bambino. Nella seconda, scrivo altre pagine del mio vissuto fino a oggi, a partire da quando nel 1989, obbediente al richiamo del Vescovo, rientrai ancora più solennemente in Gerusalemme (il vissuto nel Sacro) come Vicario generale. Con le antenne del cuore sempre puntate verso Betlemme (il vissuto nelle periferie), scendendo quotidianamente da Gerusalemme verso Gerico (il vissuto profano), captai immediatamente la presenza di una umanità giovane, ma derubata di tutto, gettata come morta ai margini del mio cammino. Gli anni nella Comunità Monte Sant’Elia tra giovani tossicodipendenti e emarginati d’ogni genere, mi prepararono a un dono ancora più sorprendente e, in modo imprevedibile, mi trovai nuovamente a Betlemme: in una terra lontana e oltre Oceano. Sempre affascinato per gli avvenimenti susseguitisi uno dopo l’altro, ho voluto narrarli cercando di far capire – ma Lettrici e Lettori l’avranno già compreso da sé – che il protagonista è Lui, il divino in noi sempre all’opera. E per testimoniare le grandi cose che fa l’Onnipotente quando, umili nella verità, permettiamo alla bontà misericordiosa del nostro Dio di guardare alla pochezza del suo servo (Lc 1,48-49).

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