Francesco Fistetti

Chiasmi filosofici tra Europa e America

Collana: Humanities
Anno: 2015
Pagine: 190
Formato: 14,5x21cm
ISBN: 9788867602766

€ 18,00
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Sinossi

Questo libro nasce da una duplice suggestione: in primo luogo la lettura incrociata di William James e Henri Bergson proposta da un fine storico della filosofia contemporanea, peraltro promotore dell’edizione critica delle opere di Bergson, come Frédéric Worms in quello che egli ha chiamato con felice espressione “il momento 1900”. Ma se Worms con questa formula indica la singolare congiuntura storico-filosofica della cultura francese tra le due guerre mondiali, Antonio Gramsci situava questa stessa vicenda nel più ampio scenario europeo e mondiale. Egli aveva intuito che per scrivere la storia della cultura moderna dopo Marx occorreva ricostruire la fitta trama delle contaminazioni, dei prestiti e delle osmosi intellettuali che avevano caratterizzato questo periodo ricchissimo di tensioni della storia europea, entro cui il marxismo si collocava come il polo di attrazione e di confronto più fecondo sotto il profilo sia filosofico che ideologico-politico. Gramsci scorgeva nella cultura filosofica del “momento 1900” una lunga e complessa catena di “assorbimenti” che legavano tra loro le principali correnti che ne occupavano il proscenio (Croce, Gentile, il neokantismo, Sorel, il pragmatismo, ecc.). Si tratta di una costellazione intellettuale dai contorni cosmopolitici, in cui si sviluppò un dialogo estremamente fertile tra la cultura filosofica europea e quella americana che attraversò le stesse scienze sociali allora in rigogliosa fioritura (si pensi a Weber e Durkheim): un dialogo che non si sarebbe mai più verificato con la stessa intensità, e che trovò il suo centro di riferimento nelle figure di Bergson e James.

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Autore

Francesco Fistetti
Francesco Fistetti, già professore ordinario di Storia della Filosofia presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Bari Aldo Moro, dirige la collana «Humanities» edita per i nostri tipi. Condirettore della rivista “Post-filosofie”, fa parte del Consiglio di Direzione della “Revue du MAUSS”, membro del Comitato Scientifico di “Terrains/Théories”, di ”Materialismo storico” e di ”Consecutio rerum”, è uno dei primi firmatari del primo e del secondo Manifesto convivialista. Tra i suoi lavori più recenti: Il Novecento nello specchio delle filosofie (Utet/De Agostini 2021); Hannah Arendt a Gerusalemme. Ripensare la questione ebraica (il nuovo melangolo, 2020); Il filosofo e il tiranno (Morlacchi, 2018); Verso una società conviviale (ETS, 2016).