

Che la società moderna è complessa significa che, a differenza di tutte le altre che l’hanno preceduta, questa società è imprevedibile a se stessa, si rende instabile da sé, espone l’agire dei singoli ad alternative che li disorientano. Queste condizioni strutturali aprono sempre nuovi spazi di incertezza e la società affida al diritto la funzione di operare come medium universale della certezza. La società pretende dal diritto che la immunizzi contro se stessa e le teorie e le filosofie del diritto, fedeli a questa pretesa, organizzano una mitologia della certezza del diritto. Questo libro penetra nella profondità della fede che il pensiero giuridico della modernità professa nei confronti della certezza del diritto, illumina le strategie conoscitive nascoste nella sua oscurità, disvela le tecniche del controllo dell’agire che essa occulta. Il libro racconta e decostruisce i paradossi che, se svolti, lasciano vedere come agisce la repressione della materialità del senso dell’agire, lasciano osservare le rovine della razionalità delle aspettative e il funzionamento dei dispositivi del controllo e dell’esclusione.Un lavoro penetrante, che frantuma le certezze della teoria della certezza del diritto: dalle rovine della certezza il diritto della modernità emerge come l’ordito di un complesso di paradossi che paradossalmente funziona, opera, controlla, reprime le partecipanti aspettative dei singoli.
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