
L'educatore, l'invecchiamento attivo e la solidarietà tra le generazioni
Collana: Università & Ricerca
Anno: 2013
Pagine: 212
Formato: 17x24cm
ISBN: 9788867601264
€ 24,00
Nell’Anno Europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà tra le generazioni si è colta l’occasione per realizzare un convegno in cui confrontarsi su una figura, quella dell’educatore, che nell’esercizio della sua professione può incontrare le persone attempate in una molteplicità di luoghi – le Residenze Assistenziali per Anziani, i Centri Diurni, le Università per la Terza Età e altre associazioni del territorio – e che può dunque trovarsi implicato in progetti educativi rivolti a soggetti in età avanzata variamente orientati: dalla promozione del mantenimento dell’autonomia e dell’impegno nel sociale degli anziani in buona salute alla valorizzazione delle risorse residue di quelli non autosufficienti, allo sviluppo dei rapporti intergenerazionali. Il Convegno si è snodato lungo tre direttrici fondamentali: della teoria, della ricerca e della pratica educativa, offrendo l’opportunità di soffermare l’attenzione non solo sulla pedagogia dell’invecchiamento e su una serie di ricerche empiriche, ma – attraverso un confronto con i rappresentanti delle associazioni e degli enti operanti nel settore – anche sui contributi che l’educatore potrebbe fornire in termini di potenziamento e arricchimento alle iniziative in atto nel territorio.
Nel volume si privilegiano le ricerche sul campo, tuttavia non manca uno sguardo riflessivo sul rapporto tra popolazione anziana e operatività educativa, in cui si evidenzia che occorre tener conto del fatto che, pur non mancando forme di invecchiamento attivo sviluppatesi al di fuori di strategie sociali ed educative intenzionali, ad oggi esso rappresenta, come d’altronde anche la complessa e problematica dimensione della solidarietà intergenerazionale, una condizione auspicabile ma non ancora esistente. Va pertanto incentivato un lavoro educativo libero dai tanti luoghi comuni che gravano sul pensiero pedagogico, come quello secondo cui l’anziano sarebbe naturalmente predisposto alla nonnità, e volto invece a promuovere la progettualità esistenziale e la valorizzazione delle risorse della persona anche in questa fase del corso di vita. I saggi proposti spaziano dalle esigenze formative dei futuri educatori che opereranno a contatto con gli anziani – autosufficienti e non – ai bisogni e agli interessi propri di quell’area di popolazione in età avanzata la cui partecipazione alla vita della collettività si esprime attraverso l’adesione a organizzazioni ad essa dedicate, per mezzo delle quali coltiva azioni solidali rivolte ai pari, alle altre generazioni e alla comunità nel suo insieme
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