La storia non è concatenazione di accadimenti reali, né la descrizione riflessa degli stessi. La storia è sintesi di vita e pensiero. È al tempo stesso vita del pensiero e pensiero della vita. Il lavoro dello storico e quello del filosofo a tratti si confondono, come due lottatori che per respingersi devono rimanere abbracciati, sebbene residuino resti concettuali a ogni faticoso sforzo di identificazione. Problematizzare la storia significa predisporre all'analisi critica l'essenza dello spirito, e al tempo stesso volgere lo sguardo verso la possibilità della libertà personale. Se l’uomo ha un potere decisionale nell’intreccio degli eventi, allora egli è libero come singolo, ma ammettendo ciò si costituisce una rappresentazione della storia discreta e falsificata. Per postulare la libertà occorre dunque negare la storia. Viceversa, se il motore della storia non si situa nell’intenzione individuale, non solo è quasi impossibile ogni ipotesi di spiegazione storiografica, ma anzi si deve negare la concepibilità stessa del libero arbitrio. “La presenza della questione, anche se non espressa, del libero arbitrio dell’uomo si fa sentire a ogni passo della storia” (L. Tolstoj)
Il bene comune
Ripensare la politica con Kant e Rousseau
La persona
Etica e ontologia in Nicolai Hartmann
Sguardi dall'Est Petre Andrei e il Fascismo
Traduzione dal romeno di Ioana Cristea Drăgulin
Lo spirito della democrazia
Crisi e virtù di un concetto
Studi su Vico
Idea della storia e forme della politica
La cultura politica del PSI negli anni Ottanta
Discussioni e propaganda nelle riviste socialiste
De philosophia italica
Modernità e politica in Vico e Cuoco
Un caso editoriale tra politica e cultura
"Il Saggiatore" di Alberto Mondadori (1958-1964)
Dall'idolo alla legge
Studi sull'immagine, la politica e il diritto nella Scienza nuova di Vico
Lo scoiattolo della penna
Profilo di Italo Calvino dall'impegno politico alla rottura con il PCI