Storia dell'educazione - Scuola e istituzioni formative
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Codice collana ISSN 2421-1257

Direttori: Vincenzo Sarracino, Fabrizio Manuel Sirignano, Stefania Maddalena

Comitato scientifico internazionale: Lucia Ariemma (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli), Luciana Bellatalla (Università degli Studi di Ferrara), Gert Biesta (University of Stirling), Gaetano Bonetta (Università degli Studi di Catania), Antonella Cagnolati (Università degli Studi di Foggia), Antonia Criscenti (Università degli Studi di Catania), Enricomaria Corbi (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), José Gómez Galán (Università Ana G. Méndez, Puerto Rico-USA), Giovanni Genovesi (Università degli Studi di Ferrara), Maria Grazia Lombardi (Università di Salerno), Salvatore Lucchese (Università Giustino Fortunato, Benevento), Stefania Maddalena (Università degli Studi Gabriele D'Annunzio, Chieti), Josè Gonzàlez Monteagudo (Universidad de Sevilla), Tiziana Pironi (Università degli Studi di Bologna), Maria Josè Rebollo Espinosa (Universidad de Sevilla), Rosabel Roig Vila (Universidad de Alicante), Roberto Sani (Università degli Studi di Macerata), Vincenzo Sarracino (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Fabrizio Manuel Sirignano (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa, Napoli), Maria Rosaria Strollo (Università degli Studi di Napoli Federico II), Simonetta Ulivieri (Università degli Studi di Firenze), Paolo Vittoria (Università degli Studi di Napoli Federico II)

Gli studi storici, a partire dagli anni Sessanta, anche nel nostro Paese, hanno abbandonato il criterio metodologico che privilegiava soprattutto l’interesse parziale e limitato per gli eventi dinastici, civili e politici. Tali eventi raccontavano principalmente una storia di famiglie reali, di parentele dominanti tra altari e troni, e di episodi nazionalistici, di stampo soprattutto governativo (ideologia e potere, si potrebbe dire). Il nuovo approccio, invece, rimanda ad un’indagine di storia sociale che tiene conto di esperienze implicite ed esplicite, di eventi culturali di senso comune quotidiano, di una “common way of life”, direbbe John Dewey, che mette al centro dello scavo storico eventi istituzionali e culturali insieme: un approccio, dunque, più attento ai fenomeni della vita lavorativa, alle esperienze familiari e sociali dei soggetti, a quei gruppi di nuovi protagonisti della storia, finora dimenticati dall’indagine storiografica (bambini, giovani, donne, anziani). Di qui l’attenzione ad adottare anche strumenti di indagine qualitativa, come le testimonianze dirette, le interviste, i documenti d’archivio, precedentemente trascurati e – per quanto riguarda la storia dell’educazione e della scuola – l’attenzione verso materiali didattici ed amministrativi (le pagelle, i registri, le relazioni didattiche, i piani di lavoro, gli esercizi e le modalità di correzione) spesso trascurati. La presente Collana, riprendendo e attualizzando tale dibattito storiografico, intende apportare un contributo alla storia dell’educazione (scuola e istituzioni educative, formali e non formali) con indagini originali che si ispirino al modello rigoroso della ricerca sociale, ma anche ad un modello di sintesi tra storia sociale, storia civile e storia politica. Una Collana, quindi, questa di Storia dell’educazione, che si preoccupa di ricostruire l’evento partendo da tali nuovi parametri e che, inoltre, si fa più attenta a quelli che sono stati definiti i “silenzi” dell’educazione (eventi, autori, dibattiti), lasciati per troppo tempo rinchiusi negli archivi e negli “stereotipi” di una storia tutta ancora da scrivere.

I volumi di questa collana sono sottoposti a due "blind referees" in forma anonima.

La ripresa

Scuola e cultura in Italia (1943 - 1946)

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