Pratiche Dialogiche
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Direttore: Riccardo Mazzeo

Comitato di redazione: Eraldo Affinati, Marco Belpoliti, Miguel Benasayag, Riccardo Emilio Chesta, Teodoro Cohen, Maria Caterina Federici, Raffaele Federici, Angelo Gemignani, Hafez Haidar, Nina H. Saarinen, Stefano Tani

Questa iniziativa ha perlomeno due radici potenti.
La prima viene dalla Finlandia, dove due esperti di salute mentale e di disagio sociale, Jaakko Seikkula e Tom Arnkil, negli ultimi decenni hanno dimostrato che casi ritenuti irredimibili potevano essere risolti grazie all’approccio dialogico, senza farmaci né terapie individuali, semplicemente facendo dialogare gruppi di persone che “scoprivano” così fonti di malessere fino allora restate sottotraccia.
La seconda viene dal mio maestro di conoscenza e di vita Zygmunt Bauman, che negli ultimi anni scrisse numerosi libri in dialogo con altri autori, due dei quali con me. Bauman ha mostrato i pericoli che corre la nostra società in cui le diverse discipline hanno smesso di comunicare tra loro mentre hanno più che mai bisogno l’una dell’altra, superando la spocchia e il ripiegamento nella propria torre d’avorio autoreferenziale: la letteratura con la sociologia, il cinema con la psicologia, per esempio, allargano la prospettiva e rendono più consapevoli e più capaci di pensare criticamente.

Io stesso, seguendo il suo esempio, ho scritto libri con un filosofo che condannava l’atteggiamento di Israele lesivo nei confronti dei palestinesi, con una filosofa che si sarebbe trasferita volentieri in Israele, con un filosofo musulmano illuminato, con un rivoluzionario argentino lucidissimo rispetto all’omogeneizzazione algoritmica del mondo. Se non ci si confronta con punti di vista diversi ci si tribalizza come troppo spesso avviene nella palude monocorde dei social, tanto colorati quanto vuoti.
Ecco quindi una collana che desidera calare i discorsi disciplinari asettici e svuotati di immaginazione in pratiche vive, pulsanti, conflittuali e al tempo stesso aperte: il dialogo interreligioso, il dialogo interetnico eccetera, conferendo alle discipline la porosità necessaria per tentare di scoprire nuovi modi più fertili per migliorare il mondo in cui viviamo.

I volumi di questa collana sono sottoposti a due "blind referees" in forma anonima.