Giuseppe Invernizzi è stato professore di Storia della filosofia contemporanea presso l’Università di Pavia. Le sue prime ricerche si sono indirizzate alla storia della filosofia antica e hanno avuto come oggetto alcuni precursori del neoplatonismo nell’ambito del medioplatonismo (Albino) e del neopitagorismo (Numenio). Ha studiato a lungo la filosofia di Schopenhauer, pubblicando vari lavori, tra cui una vasta monografia sulla diffusione del pensiero schopenhaueriano in Germania (Il pessimismo tedesco dell’Ottocento, 1994) e alcune traduzioni di testi appartenenti all’ambiente schopenhaueriano: alcune parti della Filosofia dell’inconscio di Eduard von Hartmann (Le illusioni del genere umano, 2006), i Ricordi di Friedrich Nietzsche di Paul Deussen (2010) e i Ricordi di Schopenhauer privato di Lucia Franz (2012). Si è occupato anche della influenza kantiana sulla figura di Helmholtz (La teoria della conoscenza di Hermann von Helmholtz. Fisiologia, psicologia, kantismo, 2005) e del filosofo italiano Pasquale D’Ercole, l’“interlocutore” torinese di Nietzsche (Pasquale D’Ercole, un hegeliano “ortodosso”, 2013).